Pelé: il numero dieci antropologico. È fin troppo facile: Pelé è il genio nero in bianco e nero, il seme della mitologia verdeoro, il disco dal quale si dipanano
i fili e i raggi delle generazioni a venire, il padre fondatore e l’eterna pietra di paragone. I suoi assist sono una sconfitta personale – per una volta non sono riuscito a segnare! – i suoi gesti sono secchi ed eleganti, nascono già scolpiti nella storia del calcio. È una punta, come negarlo, ma per classe, nobiltà e straripante potenza non può che appropriarsi anche del 10.
Posts Tagged 'Ascensione'
I numeri 10. Pelé.
Published aprile 2, 2012 I numeri dieci Leave a CommentTag:antropologico, Ascensione, assist, Brasile, calcio, gol, Matteo Salimbeni, mitologia, numeri dieci, Pelé, Roberto Baggio, Vanni Santoni, verdeoro
Tribuna della memoria. Parte 2.
Published febbraio 16, 2012 Tribuna della memoria Leave a CommentTag:Ascensione, Centofanti, Daniele Zoratto, Lalas, Matteo Salimbeni, Otero, Pasquale Bruno, Roberto Baggio, Sacchi, Stromberg, Vanni Santoni, Zavarov
“…ci si chiede che fine abbia fatto Baresi, saltano fuori nomi strani… Stromberg, Centofanti, Zavarov, Lalas, Bruno, Otero; c’è perfino chi, folgorato in una sua personale Damasco, ricorda Daniele Zoratto, il mediano brevilineo e un po’ sgraziato che una volta fu convocato in nazionale, a trentatré anni suonati, da Sacchi ovviamente, e da Sacchi, ovviamente, si passa a Baggio…”
I numeri 10. Zinedine Zidane
Published febbraio 11, 2012 I numeri dieci Leave a CommentTag:Ascensione, assist, calcio, Francia, La bella e la bestia, Materazzi, numero dieci, Roberto Baggio, testata, Zinedine Zidane
Zidane, il numero dieci disorganico e meticcio. L’altro grande genio francese, così diverso da Platini, eppure suo erede, saltando a piè pari proprio Roberto Baggio. Il suo numero dieci è una patria interrazziale. Egli è un rivoltoso taciturno. Caso unico di completezza tecnico-tattico-fisica – precisione, tiro, lancio, colpo di testa, possesso palla, visione di gioco, stazza, corsa, posizione – vince di tutto. Palloni d’oro, coppe del mondo, campionati. Vince anche la bruttezza, infondendo in un corpo di bestia la grazia di una bella. I suoi assist sono di una precisione stupefacente, sono cristalli di luce. Con la famigerata testata a Materazzi, infine, supera se stesso e il senso comune. Per una volta l’umano troppo umano dice no ed entra nella storia.
Il sorriso di Mazzone
Published febbraio 10, 2012 Estratti Leave a CommentTag:Ascensione, Brescia, calcio, Carlo Mazzone, Hubner, Matteo Salimbeni, Roberto Baggio, Schillaci, sorriso, Vanni Santoni
Vincere un mondiale con Roberto Baggio
Published febbraio 8, 2012 Estratti 1 CommentTag:Ascensione, Brasile, calcio, Matteo Salimbeni, Mondiale, Mondiali, Roberto Baggio, Vanni Santoni
Roberto Baggio è stato una parentesi singolare nella storia del calcio italiano. Forse era un brasiliano o forse un alieno. Sicuramente era maledetto, perché non ha vinto. E meno male! Una vittoria con Baggio ai campionati del mondo sarebbe stato un precedente letale. Vincere con Roberto Baggio sarebbe stato un trauma troppo doloroso per lo spirito italiano. E sapete perché? Perché sarebbe stato troppo bello. Un mondiale con Baggio? Come avremmo potuto vivere da quel momento in poi? Saremmo finiti in un’illusione eterna. Saremmo impazziti, altroché!
L’ammiraglia di carta azzurra
Published febbraio 7, 2012 Estratti Leave a CommentTag:Ascensione, azzurra, azzurri, calcio, Italia, Matteo Salimbeni, Nigeria, Roberto Baggio, Usa 94, Vanni Santoni
Baggio e il San Paolo
Published febbraio 7, 2012 Estratti Leave a CommentTag:Ascensione, calcio, Fiorentina, Matteo Salimbeni, Napoli, Roberto Baggio, San Paolo, Super Tele, Vanni Santoni
Quando entrammo nel caffè il brusio della piazza si tramutò in un vespaio. Sembrava di essere tornati indietro di vent’anni. Un ragazzino con la sciarpa viola beveva boccali su boccali di birra; dei vecchi decrepiti sospiravano e bevevano gazzosa in un angolo, una bambina stringeva un Super Tele rosso e nero, un bambino con un codino riccio muoveva dei pupazzetti idrocefali in maglia azzurra da una parte all’altra del bancone; un cameriere inciampava nella folla inneggiante e inneggiava a sua volta, ma lo sguardo di ognuno era concentrato lassù.
“Roberto.” Disse qualcuno. Alzammo lo sguardo. A pochi metri stava un vecchio Séleco. Dentro il Séleco scorrevano le immagini del San Paolo in festa e di un campo verde che a poco a poco si riempiva di calciatori…